martedì 25 giugno 2019

Linfa Antica - Mostra personale presso il Castello Chiaramonte







Con il patrocinio del Comune di Favara 

ho il piacere di annunciarvi la mia prossima personale 

"Linfa Antica" 

Vernissage giorno 27 Luglio ore 17.30 

Castello Chiaramonte - Favara (Ag) 


dal 27 luglio al 24 Agosto

aperto tutti i giorni tranne la domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30




Testo di Elvia Gregorace






  

LINFA ANTICA mette in mostra la personale visione dell’artista Alessandro Crapanzano sulla Natura e il suo adattarsi al mondo.


‘Aκράγας, Girgenti, Agrigentum molteplici le sfumature di una città preda dello straniero, estremamente affascinante nelle sue innumerevoli sfumature e nelle sue continue contraddizioni.
Impossibile non sapere che proprio tra i ruderi, i sassi, gli ulivi secolari sia nato un premio Nobel di cui il mondo conosce la notorietà e l’abilità di scrittura: Luigi Pirandello. Il suo spirito probabilmente vagheggia nella città natia. E’ facile  individuare tra i volti un Vitangelo Moscarda, un Ciampa  o uno Zì Dima. Proprio in una cittadina dove gli abitanti da persone diventano personaggi per la popolarità dello scrittore agrigentino, nasce Alessandro Crapanzano.
Dall’accento siciliano, il volto un poco arabo, forse perché cresciuto a Favara, mosaico di chiese come la monumentale Chiesa Madre dallo stile lombardo o la Chiesa del Rosario nella deliziosa piazza Cavour, attorniata da caratteristiche botteghe e palazzi signorili. Figlio di due luoghi uno greco e l’altro “saraceno”, Alessandro possiede, a tratti, un temperamento spagnoleggiante.
Di poche parole, incisivo nei giudizi esprime la sua arte attraverso lavori in gomma bicromata, tecnica che gli ha cambiato l’esistenza e il modo di comunicare.
Dalla sua terra eredita la tenacia che sprigiona nel colore arancione, simbolo di chi vuole raggiungere un obiettivo attraverso mezzi leciti, della meticolosità, di chi vive con trasporto le proprie emozioni.  Adora le innumerevoli sfumature del blu che si immischia al colore cenere per poi raggiungere l’azzurro del cielo.
Il suo attaccamento alle radici proprio come gli alberi protagonisti dei suoi lavori, talvolta spogli, talvolta copiosi di vegetazione, sempre solidi nella loro apparente immobilità.
Si ispira al Puntinismo e al Divisionismo probabilmente per la necessità della perfezione, la curiosità e il bisogno di sezionare ciò che si ha creato. Gli aggrada l’essenzialità e la modernità del pittore statunitense Edward Hopper che attraverso i suoi quadri ha reso eterne sensazioni vissute e attimi rubati. Fil rouge delle sue rappresentazioni? Una serenità di fondo che l’artista dice di voler raggiungere ma che in realtà trasmette e una solidità artistica e soprattutto morale.

Elvia Gregorace


 
Qui sotto qualche foto della mostra: 
 
 














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