Personale di Alessandro Crapanzano
presso Zen Sushi Restaurant
Corso di porta romana ang. via Maddalena 1
Milano
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Milano
Le gomme bicromate di Alessandro Crapanzano
Fotografie-non fotografie, diverse dagli scatti frenetici a cui siamo abituati, una tecnica antica ponte tra uno stile antico e moderno, poche linee, dettagli scarni , spesso pochi colori, un legno non trattato a sottolineare la nudita/crudità del corpo, l’essenzialità dell’io, di una emozione, di una atmosfera, di un attimo.
Liberato cosi dalla moltitudine di megabyte di informazioni il corpo, può vivere una condizione d’abbandono, di non ascolto, diventando unicamente un accessorio secondario da modellare secondo i canoni vigenti: una macchina iper-efficiente, un manichino dalle linee invidiabili, un contenitore nel quale scaricare tutte le emozioni e le colpe; invece la persona è un organismo vivente che sente, che respira, che entra in relazione intima, che conosce in profondità la realtà, basti pensare ai cinque sensi, quei canali primitivi che ci permettono di conoscere il mondo in maniera diretta non mediata dalla razionalità e dalla mente, la quale invece assume il ruolo di protagonista imperante della nostra società. La consapevolezza di avere un corpo, forma il senso della nostra identità. Già Freud nel suo libro “L’Io e l’Es” afferma che siamo prima di tutto un corpo e l’Io deriva soprattutto da sensazioni corporee e ritornare al corpo, è un invito e un dovere.
Ecco cosa fa Alessandro crapanzano vi invita ad assaporare la sua ricerca di un arte e del proprio io. Buon viaggio
Fotografie-non fotografie, diverse dagli scatti frenetici a cui siamo abituati, una tecnica antica ponte tra uno stile antico e moderno, poche linee, dettagli scarni , spesso pochi colori, un legno non trattato a sottolineare la nudita/crudità del corpo, l’essenzialità dell’io, di una emozione, di una atmosfera, di un attimo.
Liberato cosi dalla moltitudine di megabyte di informazioni il corpo, può vivere una condizione d’abbandono, di non ascolto, diventando unicamente un accessorio secondario da modellare secondo i canoni vigenti: una macchina iper-efficiente, un manichino dalle linee invidiabili, un contenitore nel quale scaricare tutte le emozioni e le colpe; invece la persona è un organismo vivente che sente, che respira, che entra in relazione intima, che conosce in profondità la realtà, basti pensare ai cinque sensi, quei canali primitivi che ci permettono di conoscere il mondo in maniera diretta non mediata dalla razionalità e dalla mente, la quale invece assume il ruolo di protagonista imperante della nostra società. La consapevolezza di avere un corpo, forma il senso della nostra identità. Già Freud nel suo libro “L’Io e l’Es” afferma che siamo prima di tutto un corpo e l’Io deriva soprattutto da sensazioni corporee e ritornare al corpo, è un invito e un dovere.
Ecco cosa fa Alessandro crapanzano vi invita ad assaporare la sua ricerca di un arte e del proprio io. Buon viaggio
Una amica
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