Alessandro Crapanzano
gomme bicromate su legno e cianotipie - gomme bichromatée et cyanotypie - gum bichromate and cyanotype
domenica 13 novembre 2022
lunedì 3 gennaio 2022
sabato 11 dicembre 2021
domenica 3 maggio 2020
Qualche video dei miei lavori
Condizione di esistenza
Timelapse boylesque
Timelapse Arcosoli #VI
Timelapse Golden age
Timelapse nube d'albero n.7
Stampa alla clorofilla
Sviluppo e lavaggio cianotipia G. Cefalù
Underwater
per leggere qualcosa sul mio procedimento sulla gomma bicromata invece clicca qui
martedì 1 ottobre 2019
Nel giardino perduto - mostra presso la biblioteca "Guglielmo Marconi"
La biblioteca "Guglielmo Marconi" del comune di Roma
presenta
presenta
"Nel giardino perduto"
la mostra personale dell'artista Alessandro Crapanzano
Vernissage giorno 19/10/2019 dalle ore 10.30 alle 12.30
la mostra è visitabile dal 19/10/2019 al 30/10/2019
Biblioteca Guglielmo Marconi
Via G. Cardano, 135. Roma
Via G. Cardano, 135. Roma
orari di apertura:
lunedi 15,00 - 19,00
martedì - venerdì 9,00 - 19,00
sabato 9,00 - 13,00
“Di
salmastro e di terra
è
il tuo sguardo. Un giorno
hai
stillato di mare.
Ci
sono state piante
al
tuo fianco […]
L'agave e
l'oleandro.
Tutto chiudi negli occhi.[…]
[…] e non dici parole
e
nessuno ti parla.”
Cesare Pavese, Di
salmastro e di terra, da “La terra e la morte” (1945)
Contemplare il
silenzio, cercare l’infinito. Nel
giardino perduto di Alessandro
Crapanzano
Il talento di Alessandro
Crapanzano si trova nella sua capacità di rappresentare la realtà
naturale suscitando nell’osservatore il senso di attrattiva,
l’avventura di cui parlava Roland Barthes1
in merito alla fotografia, ossia la capacità di “animare” chi la
osserva, di “muoverne” la riflessione e l’emozione.
E ben si applica all’arte
di Crapanzano, la riflessione di Barthes, anche perché le sue opere
sono frutto di un procedimento meticoloso e sapiente realizzato
attraverso le antiche tecniche fotografiche ottocentesche della gomma
bicromata, della cianotipia e della calotipia.
La rassegna romana Nel
giardino perduto di Alessandro Crapanzano, è un itinerario
attraverso la natura mediterranea scoperta, osservata e vissuta
dall’artista con richiami alle radici magno-greche della Sicilia,
sua terra natale, all’assorto paesaggio laziale o alle raffinate
coste basche francesi. È una rete intessuta di momenti ed approdi
dell’uomo-artista in contemplazione del paesaggio e di come
l’elemento naturale -rappresentato nella forma dell’albero,
declinato nelle sue diverse specie arboree mediterranee sia esso il
mandorlo, l’ulivo, l’agave, il ficodindia o il ficus macrophylla
- divenga evocazione dell’altrove, chiave di lettura dell’elemento
in uno spazio reale che la sensibile capacità dell’homo
faber-artista sublima verso una dimensione assoluta, attraverso una
ricerca cromatica che modula toni e contrasti e ne satura l’aspetto,
rendendolo principio epifanico trasmutato dal ricordo, come fosse un
eidolon emergente da un sogno mitologico.
L’artista
interpreta lo spirito della natura e lo riproduce attraverso una
grande attenzione ai dettagli minimi, come solo il processo
fotografico può fare, ma che si arricchiscono attraverso i valori
pittorici nell’equilibrio dei toni che esaltano le forme contorte,
tenaci e riarse dei fichidindia come ne Il vecchio ficodindia
(acrilico e gomma bicromata su legno, 72x126 cm) e nella serie dei
fichidindia (Ficodindia verde, Ficodindia viola,
Ficodindia rosso, Ficodindia estivo, tutti gomma
bicromata su legno, 90x90 cm) quali presenze ieratiche di reiterata
forza cromatica contemporanea così come la potente e maestosa
presenza degli ulivi secolari, delle esili e tenaci figure dei
mandorli e del fico, che popolano le antiche e scabrose pietre nella
serie di cianotipie e calotipie dedicate alla Valle dei Templi di
Agrigento, come ad esempio Il grande ulivo, cianotipia su
carta 33x48 cm; Piccolo mandorlo, cianotipia su carta e
calotipia su carta, entrambi 33x48; Il fico, cianotipia su
carta 33x48cm). Il gioco di equilibri cromatici torna più e
nuovamente nei “notturni”, come nelle visioni di estatica
contemplazione del paesaggio marittimo in cui, contro cieli corruschi
si stagliano chiome d’alberi od intrecci di rami spogli lambiti
dalla spuma marina (Nube d’albero n.3, gomma bicromata su
legno, 50x80cm, Nube d'albero n.V, gomma bicromata su
legno 67x92 cm, In inverno, gomma bicromata su legno 57x74 cm) e
nelle grandiose piante marsalesi colte nella loro esterrefatta
imponenza e sublimate nel gioco del contrasto di luce ed ombra (Nel
giardino perduto – black version e red version, gomma bicromata su
legno 90x60).
Le atmosfere evocate da Alessandro
Crapanzano nelle sue opere sono sospese ed immerse nel silenzio.
Come scrive il critico Elio Gioanola:
“Il silenzio è voce dell’infinito e l’infinito è
l’indicibile”2
e, parafrasando il critico, è prerogativa dell’artista darne
rappresentazione.
Uno dei più grandi poeti
moderni, Giacomo Leopardi, sosteneva che non potesse esistere più
grande esperienza del “naufragare del mare dei sovrumani silenzi”
e che principale e preliminare dell’esperienza estatica è l’aver
occultata la vista dalla “siepe” o come avviene nel caso delle
opere di Crapanzano dalla presenza dell’albero che “dell’ultimo
orizzonte il guardo esclude” e rende così più forte la
prerogativa del “caro immaginare”. Dunque, per raggiungere la
vera conoscenza del reale, non basta esclusivamente la razionalità
piuttosto è l’immaginare ciò che non si può vedere ad occhio
nudo, che da all’uomo la possibilità di evocare l’infinito e gli
consente di conoscere la natura segreta e sacra, lo spazio del mito,
dell’intuizione e dell’invenzione creativa.
È proprio tutto questo
che l’arte di Alessandro Crapanzano riesce a fare, infondere il
senso dell’oltre, dell’avventura spirituale, la contemplazione
dello spazio infinito oltre l’oggetto naturale finito.
Beatrice Mastrorilli
1
Roland Barthes, La camera chiara, Einaudi, Torino, 2003,
pag.21
2
Elio Gioanola, Pavese e il silenzio, in Cuadernos de
Filologia Italiana, Vol.9 (2002), pagg.121-138
martedì 25 giugno 2019
Linfa Antica - Mostra personale presso il Castello Chiaramonte
Con il patrocinio del Comune di Favara
ho il piacere di annunciarvi la mia prossima personale
"Linfa Antica"
Vernissage giorno 27 Luglio ore 17.30
Castello Chiaramonte - Favara (Ag)
dal 27 luglio al 24 Agosto
aperto tutti i giorni tranne la domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30
LINFA ANTICA mette in mostra la personale visione dell’artista Alessandro Crapanzano sulla Natura e il suo adattarsi al mondo.
‘Aκράγας, Girgenti, Agrigentum molteplici le sfumature di una città preda dello straniero, estremamente affascinante nelle sue innumerevoli sfumature e nelle sue continue contraddizioni.
Impossibile non sapere che proprio tra i ruderi, i sassi, gli ulivi secolari sia nato un premio Nobel di cui il mondo conosce la notorietà e l’abilità di scrittura: Luigi Pirandello. Il suo spirito probabilmente vagheggia nella città natia. E’ facile individuare tra i volti un Vitangelo Moscarda, un Ciampa o uno Zì Dima. Proprio in una cittadina dove gli abitanti da persone diventano personaggi per la popolarità dello scrittore agrigentino, nasce Alessandro Crapanzano.
Dall’accento siciliano, il volto un poco arabo, forse perché cresciuto a Favara, mosaico di chiese come la monumentale Chiesa Madre dallo stile lombardo o la Chiesa del Rosario nella deliziosa piazza Cavour, attorniata da caratteristiche botteghe e palazzi signorili. Figlio di due luoghi uno greco e l’altro “saraceno”, Alessandro possiede, a tratti, un temperamento spagnoleggiante.
Di poche parole, incisivo nei giudizi esprime la sua arte attraverso lavori in gomma bicromata, tecnica che gli ha cambiato l’esistenza e il modo di comunicare.
Dalla sua terra eredita la tenacia che sprigiona nel colore arancione, simbolo di chi vuole raggiungere un obiettivo attraverso mezzi leciti, della meticolosità, di chi vive con trasporto le proprie emozioni. Adora le innumerevoli sfumature del blu che si immischia al colore cenere per poi raggiungere l’azzurro del cielo.
Il suo attaccamento alle radici proprio come gli alberi protagonisti dei suoi lavori, talvolta spogli, talvolta copiosi di vegetazione, sempre solidi nella loro apparente immobilità.
Si ispira al Puntinismo e al Divisionismo probabilmente per la necessità della perfezione, la curiosità e il bisogno di sezionare ciò che si ha creato. Gli aggrada l’essenzialità e la modernità del pittore statunitense Edward Hopper che attraverso i suoi quadri ha reso eterne sensazioni vissute e attimi rubati. Fil rouge delle sue rappresentazioni? Una serenità di fondo che l’artista dice di voler raggiungere ma che in realtà trasmette e una solidità artistica e soprattutto morale.
giovedì 13 settembre 2018
Nel giardino perduto
Nel giardino perduto (red version)
gomma bicromata su legno 90 x 60 cm
Il giardino di notte
gomma bicromata su legno 90 x 60 cm
Ficus Gran Canaria
gomma bicromata su legno 90x60 cm
gomma bicromata su legno 90x60 cm
Il sentiero
gomma bicromata su legno 91 x 60 cm
Intreccio di rami
gomma bicromata su legno 60x90 cm
Nube d'abero n.3
Gomma bicromata su legno 58 x 80 cm
Nube d'albero II
Gomma bicromata su legno 53 x 83 cm
Gomma bicromata su legno 53 x 83 cm
Alla foce del fiume
Gomma bicromata e acrilico su legno 67x100 cm
In inverno
Gomma bicroma su legno 57x74 cm
Sul bordo dell'acqua
Gomma bicromata e acrilico su legno 140x40 cm
Mandorlo dell'Uzzo
Gomma bicromata e acrilico su legno 140x 40 cm
Palma nana dello zingaro
Gomma bicromata, acrilico e acquarello su legno 140x40 cm
Agave elimo
Gomma bicromata e acrilico su legno 140x40 cm
Agave minoico
Gomma bicromata e acrilico su legno 140 x 40cm
Il vecchio Ficodindia
Acrilico e gomma bicromata su legno 72 x 126 cm
Ficodindia verde
gomma bicromata su legno 90x90 cm
Ficodindia amatanto
gomma bicromata su legno 90x90 cm
Ficodindia estivo
gomma bicromata e acrilico su legno 90x90 cm
Ficodindia rosso
gomma bicromata su legno 90x90 cm
Ficodindia magenta
gomma bicromata su legno 90x90 cm
Mandorlo antico
Calotipia su carta 33x48 cm
(non disponibile)
Calotipia su carta 33x48 cm
(non disponibile)
Mandorlo della Valle
Calotipia su carta 33x48 cm
Calotipia su carta 33x48 cm
Piccolo Mandorlo
Calotipia su carta 33x48 cm
Calotipia su carta 33x48 cm
Il grande ulivo
Calotipia su carta 33x48 cm
Calotipia su carta 33x48 cm
Fico #1
cianotipia su carta 33x48 cm
cianotipia su carta 33x48 cm
Piccolo Mandorlo
cianotipia su carta 33x48 cm
cianotipia su carta 33x48 cm
Mandorlo #1
cianotipia su carta 33x48 cm
Mandorlo #2
Cianotipia su carta 33x48 cm
Il grande Ulivo
Cianotipia su carta 33x48 cm
Albero notturno al tempio di Hera Lacinia
cianotipia su carta 33x48 cm
Il vecchio Ulivo
cianotipia su carta 33x48 cm
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